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Metodo di studio: benessere e successo scolastico

CONCLUSO

Dottorata: Francesca Derba

Obiettivo di ricerca

Il progetto di ricerca, realizzato nel contesto di un percorso di dottorato in alto apprendistato, presenta i risultati di una serie di sperimentazioni applicative che indagano gli effetti di metodologie psico-educative evidence based nella promozione del successo e del benessere scolastico in adolescenti con bisogni educativi speciali. Le sperimentazioni hanno voluto indagare in modo più specifico alcune variabili relative a età, tipologia di BES e utilizzo di tecnologie.

Cosa dice la letteratura

Numerosi sono gli studenti della scuola secondaria di secondo grado che vengono rimandati in alcune materie o che trascorrono l’intero anno scolastico lottando per recuperare votazioni insufficienti (Mac Neil, Prater & Busch, 2009). Uno dei problemi che gli insegnanti riscontrano molto spesso negli alunni è quello della difficoltà di studiare in modo incisivo, motivante e nel modo meno dispendioso possibile (Cornoldi, 2015).

metodo di studio adolescenti

La letteratura analizza in modo crescente le variabili implicate nel percorso scolastico di uno studente, prendendo in considerazione:

  • il rischio di dispersione scolastica: la ricerca mostra come un clima relazionale positivo sia in grado di migliorare la partecipazione degli studenti e le loro prestazioni/apprendimenti (Zullig, Huebner, & Patton, 2011);
  • le difficoltà di apprendimento: che assieme all’insuccesso possono scatenare nei ragazzi il rifiuto, la resistenza alla scuola, il disimpegno, la percezione di inadeguatezza fin dai primi gradi scolari (Dalton, Gennie & Ingels, 2009);
  • la gestione dei compiti a casa: la letteratura (Keith & Paige, 1985) definisce che i migliori benefici che gli studenti possono trarre dai compiti sono quelli: a) valutati o commentati, b) contengono commenti positivi, c) sono seguiti da conseguenze immediate, d) valutati con un orientamento all’impegno e non alla performance;
  • l’utilizzo di strategie e strumenti: la letteratura mostra che l’utilizzo di social media nel contesto scolastico viene percepito come rilevante ma non ancora sufficientemente implementato sul versante della innovazione didattica (Fabbri & Ferrari, 2017) e che i risultati didattici positivi si ottengono con progetti educativi che utilizzino un ventaglio differenziato di strumenti tecnologici, scegliendo di volta in volta quelli più adeguati ai contenuti didattici e agli obiettivi che si vogliono raggiungere (Nardi, 2015).
  • il metodo di studio: Moè e De Beni (2002), sottolineano che la differenza tra studenti di successo e non, si basa su aspetti del comportamento di studio definibili a più livelli: cognitivo, meta-cognitivo e motivazionale, e ciò impatta anche rispetto alle strategie di pianificazione e automonitoraggio utilizzate (Miller & Kelley, 1994).

Bibliografia

Cornoldi, C., De Beni, R., & Gruppo MT (2015). Imparare a studiare. Strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio. Trento: Erickson. 

Dalton, B., Gennie, E., Ingels, S.J. (2009). Late High School Dropouts: Characteristics,  Experiences, and Changes Across Cohorts (NCES 2009-307). National Center for Education Statistics, Institute of Education Sciences, U.S. Department of Education. Washington, DC. 

Fabbri, M., & Ferrari, L. (2017). I social network a scuola. Indagine esplorativa all’interno di tre scuole secondarie di primo grado della regione Emilia-Romagna. Annali online della Didattica e della Formazione Docente, 9(13), 164-194. 

Keith, T. Z., & Page, E. B. (1985). Homework works at school: National evidence for policy changes. School Psychology Review, 14, 35 1-359. 

MacNeil, A. J., Prater, D. L., & Busch, S. (2009). The effects of school culture and climate on student achievement. International Journal of Leadership in Education, 12(1), 73-84. 

Miller, D. L. & Kelley, M. L. (1994) The use of goal setting and contingency contracting for improving children’s homework performance. Journal of Applied Behavior Analysis, 27, 73-84. 

Moè A., & De Beni R. (2002). Stile attributivo, atteggiamento strategico e motivazione ad apprendere. Psicologia Clinica dello Sviluppo, 6 (1), 7-37. 

Nardi, A., 2015. Lettura digitale vs lettura tradizionale: implicazioni cognitive e stato della ricerca. Form@ re-Open Journal per la formazione in rete, 15(1), 7-29. 

Zullig, K. J., Huebner, E. S., & Patton, J. M. (2011). Relationships among school climate domains and school satisfaction. Psychology in the Schools, 48(2), 133-145.

Francesca Derba | Coordinatore Sede Tice Teen Piacenza

Francesca Derba
Psicologa, Phd, Master ABA

Il lavoro che svolge a Tice come coordinatore di Tice Teen la porta a lavorare non solo con gli adolescenti, ma anche con una rete sociale più ampia, quali famiglia, scuola e sanità locale. 
 

Dott.ssa Iris Pelizzoni

Sono Iris Pelizzoni, dopo essermi laureata in psicologia con una tesi sperimentale sull’applicazione dei principi ABA allo sport, ho iniziato il tirocinio professionalizzante a Tice e, grazie alla Prof.ssa Cavallini, ho visitato la Morningside Academy di Seattle. Tornata in Italia ho conseguito il Master in Analisi Applicata del Comportamento e ho iniziato il dottorato di ricerca in psicologia, studiando le strategie comportamentali per l’acquisizione e il potenziamento delle abilità di studio con bambini neurodivergenti. Oggi mi occupo di benessere scolastico ed emotivo di studenti e studentesse universitarie neurodivergenti e di supporto emotivo per persone che appartengono alla comunità Lgbtqia+.