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Quando la sicurezza diventa relazione: un modello condiviso di cura e protezione

cavallini

Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e donna neurodivergente racconta in questo blog come la psicologia e le scienze sociali abbiano cambiato il modo di considerare le persone neurodivergenti e fornirà alcuni spunti importanti nella relazione con persone neurodiverse. 

If you have any questions you can write to francesca.cavallini@centrotice.it

Sono Francesca Cavallini, RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e mi occupo di sicurezza a Tice.
Per me la sicurezza non è soltanto fisica – pur essendo fondamentale – ma è anche e soprattutto mentale.

Quando aggiorno le colleghe e i colleghi impegnati nelle attività cliniche, mi piace raccogliere i segnali di stress o di agitazione individuale, per capire se possano riguardare anche altri.
Essendo una comunità di psicologi, abbiamo la possibilità di trasformare le fonti di stress individuali in procedure condivise che possano diventare un aiuto concreto per tutto il team.

Proprio da un confronto di questo tipo è nata la lettera che segue.
Una nostra collega stava vivendo una forte tensione nella comunicazione con due genitori in fase di separazione conflittuale.
Temeva di non riuscire a informare entrambi in tempo reale o, peggio, di essere percepita come schierata con uno dei due.

Da questo dialogo è scaturita una sorta di procedura: un modo chiaro e condiviso di spiegare ai genitori come ci muoviamo e come affrontiamo queste delicate fasi della vita familiare.
La lettera che troverete qui di seguito è il frutto di quel lavoro:
un documento da condividere con i genitori, ma anche un prezioso strumento di riflessione sulle relazioni, nato dal desiderio di tutelare non solo i minori e le famiglie, ma anche il benessere psicologico delle professioniste e dei professionisti di Tice.

Lettera aperta

Gentili Genitori,

vi scriviamo per raccontarvi come, a Tice, costruiamo la relazione con le famiglie che stanno attraversando una fase di separazione, in particolare quando la separazione è caratterizzata da momenti di conflittualità.

Il nostro obiettivo principale è mantenere una comunicazione aperta e costante con entrambi i genitori, condividendo considerazioni, riflessioni e informazioni che riguardano la vita e il benessere di vostro figlio o vostra figlia.

Sappiamo che incontrarvi insieme nello stesso momento e nello stesso luogo non sempre è semplice.
Quando è possibile, organizziamo riunioni comuni, alle quali partecipiamo in due professionisti, così da garantire equilibrio e imparzialità.
Quando invece non è possibile, fissiamo incontri individuali: in questi casi, d’accordo con il genitore presente, ci assicuriamo che anche l’altro genitore venga informato in modo completo su quanto emerso riguardo al figlio o alla figlia.

Se non riusciamo a vederci con frequenza, possiamo proporre la creazione di un gruppo WhatsApp riservato, utilizzato esclusivamente per condividere informazioni inerenti il minore, in modo chiaro e trasparente.

Nella maggior parte delle situazioni, suggeriamo di intraprendere un percorso di mediazione familiare. Riteniamo infatti fondamentale osservare il bambino o il ragazzo all’interno della rete relazionale familiare, e non come una presa in carico individuale e scollegata dal contesto familiare.

Siamo consapevoli che anche per noi questo percorso non è semplice.
Desideriamo tuttavia essere parte attiva nella creazione di nuove relazioni, affrontando insieme a voi le sfide che possono nascere.
Non nascondiamo la nostra paura di compiere errori, soprattutto nella comunicazione, ma crediamo che solo attraverso una partecipazione autentica e condivisa, anche dal punto di vista emotivo, si possano costruire legami di fiducia che mettano al centro il benessere di vostro figlio o di vostra figlia.

Ci piace pensare alle famiglie come a relazioni in movimento, capaci di integrare anche nuove figure. Se il partner di uno dei genitori svolge un ruolo educativo significativo, ci piace coinvolgerlo come “co-genitore”, a patto che entrambi i genitori biologici siano sempre informati e d’accordo.

Con questa modalità vogliamo accompagnarvi in un percorso di cura condivisa, ponendo al centro la crescita serena e il benessere del minore.

Un caro saluto,
Il team di Tice

Francesca Cavallini

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Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e donna neurodivergente racconta in questo blog come la psicologia e le scienze sociali abbiano cambiato il modo di considerare le persone neurodivergenti e fornirà alcuni spunti importanti nella relazione con persone neurodiverse. 

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