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Genitori con figliə neurodivergenti

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Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e donna neurodivergente racconta in questo blog come la psicologia e le scienze sociali abbiano cambiato il modo di considerare le persone neurodivergenti e fornirà alcuni spunti importanti nella relazione con persone neurodiverse. 

If you have any questions you can write to francesca.cavallini@centrotice.it

Non esiste un approccio unico per crescere un bambino o una bambina neurodivergente

Tradotto?

I consigli per i genitori (per lo più non richiesti) che riceviamo sono in gran parte irrilevanti o non specifici per i nostri figli. Detto questo, noi di Tice concordiamo su alcuni principi guida della genitorialità neurodivergente.

Fare molti respiri profondi, imparare a dare il giusto peso alle critiche, concentrarsi sugli aspetti positivi e, super importante, darsi il permesso di essere umani.

Le frasi di alcuni genitori

Nel corso degli anni, ho chiesto a diversi genitori con figli e figlie neurodivergenti quale fosse stato il miglior consiglio che avessero mai ricevuto. Condivido con voi le risposte che ho raccolto perchè rileggendole appare evidente come davvero non esista un unico approccio “giusto” per crescere un bambino o una bambina neurodivergente. 

“Non rispondete mai alla rabbia con la rabbia (o alla frustrazione con la frustrazione). A volte sono necessari amore, pazienza e accettazione per calmare l’altro”
“Mi è stato utile capire come è “cablato” il cervello dell’ADHD. Il comportamento non è sempre intenzionale”.
“‘Ti è permesso essere umano’. Me l’ha detto una volta un mio amico ed è diventato il mio mantra per combattere il perfezionismo, la negatività e l’imbarazzo”.
“Non preoccupatevi dell’età cronologica, soprattutto con i ragazzi. Piuttosto, guardate sempre se sta facendo meglio di sei mesi fa, di un anno fa, ecc.”.
“Dare a me stessa il permesso di fare da genitore ai miei figli e non ascoltare le opinioni non richieste degli altri è stato liberatorio”
“Continuate a provare finché non trovate quello che fa al caso vostro e non abbiate mai paura di farvi portavoce di vostro figlio e di sostenere ciò di cui ha bisogno, che si tratti di un PEI a scuola, di uno sport o di quello che vi sembra abbia bisogno
“Non siate così seri nel dimenticare le cose. Date a vostro figlio (e a voi stessi) una possibilità al mese di dimenticare un compito, un’analisi o qualsiasi altra cosa, e non spaventatevi per questo.Non è la fine del mondo”
“Osservate i doni e i talenti di vostro figlio: il suo entusiasmo, la sua esuberanza, l’apprezzamento per i dettagli della natura, la capacità di iperfocalizzarsi sul proprio interesse. È quello che sono. Imparate a seguire il loro flusso e a godervi il viaggio”
“Limitate le istruzioni a una o forse due alla volta. Lodate il passo compiuto, poi fornite l’istruzione successiva. Questo assicura il successo e rafforza la fiducia”.
“Ogni tanto concedetevi un po’ di tregua e abbandonate tutto per divertirvi”.
“Fate dei respiri profondi; rendetevi conto che non c’è nulla di sbagliato in vostro figlio…”.
Spero che questo articolo sia stato interessante e che ti abbia lasciato alcuni spunti di riflessione. Come sempre, ti ringrazio per aver letto l’articolo. 
 
Francesca Cavallini
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Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e donna neurodivergente racconta in questo blog come la psicologia e le scienze sociali abbiano cambiato il modo di considerare le persone neurodivergenti e fornirà alcuni spunti importanti nella relazione con persone neurodiverse. 

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