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Omogenitorialità e altre culture

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Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e mamma lesbica di due bambine, racconta da un punto di vista psicologico e scientifico l’omogenitorialità, aprendosi alla propria esperienza in modo consapevole e arricchente.

Se hai delle domande puoi scrivere a francesca.cavallini@centrotice.it

...e altre culture

Forse non tutti sanno che ho avuto un bambino in affido (bambino che ora è un ragazzo ed è meraviglioso). La legge italiana è strana e per qualche strana ragione non si può adottare ma si può avere un minore in affido. L’affido che ho avuto io era congiunto ovvero un po’ con me è un po’ con la famiglia di origine. Ne parlo perché l’affido è stata una delle esperienze più complicate, dolci e indispensabili della mia vita.

Cosa mi ha insegnato l'affido

L’affido mi ha insegnato un modo diverso di amare: una sorta di amore senza proprietà. Tralascio il discorso legato alla super ansia che viene quando devi occuparti di un bambino che non è tuo e vado a quello che lega questo discorso all’omogenitorialita. 

La famiglia di origine

La famiglia di origine del bambino è araba e di religione mussulmana. Per un certo periodo ho scelto di non condividere il mio orientamento sentimentale e stavo attenta a qualunque gesto per non far “capire” al bambino che la persona che viveva con me era la mia partner. Ero spesso ansiosa è agitata perché non sono abituata a nascondermi. Mesi e mesi un po’ così con saluti veloci in cui non parlavo di me alla famiglia di origine e a casa, quando c’era il bambino, evitavo qualunque contatto e parola che potesse farlo pensare a una relazione diversa dal l’amicizia.
In tutto questo lui aveva 3 anni ed era totalmente disinteressato a tutto ciò che non fossero giuggiole o coccole.

...e poi?

Sono passati altri mesi e anni e un giorno il bambino parlando con la sua mamma ha detto: “la fidanzata della Francy ….”
La sua mamma mi ha chiamato: “scusami, io non lo sapevo perché non me lo hai detto?”
Da lì chiacchiere e riflessioni.

Quando il bambino è tornato da me era rasserenato: “La mamma mi ha detto che ognuno può amare chi vuole, ma che nella nostra religione amare una femmina se sei una femmina è come farsi un tatuaggio… cioè sarebbe meglio di no!”

L’ho trovato un modo semplice e bello per raccontare come la religione si interfaccia con la società.
La nostra storia di affido è a lieto fine perché il bimbo frequenta sempre la mia casa e la sua mamma è una cara amica…si, anche se ho un tatuaggio!

Francesca Cavallini

Dott.ssa Iris Pelizzoni

Sono Iris Pelizzoni, dopo essermi laureata in psicologia con una tesi sperimentale sull’applicazione dei principi ABA allo sport, ho iniziato il tirocinio professionalizzante a Tice e, grazie alla Prof.ssa Cavallini, ho visitato la Morningside Academy di Seattle. Tornata in Italia ho conseguito il Master in Analisi Applicata del Comportamento e ho iniziato il dottorato di ricerca in psicologia, studiando le strategie comportamentali per l’acquisizione e il potenziamento delle abilità di studio con bambini neurodivergenti. Oggi mi occupo di benessere scolastico ed emotivo di studenti e studentesse universitarie neurodivergenti e di supporto emotivo per persone che appartengono alla comunità Lgbtqia+.