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Sicurezza online: consigli per genitori!

8 febbraio: Giornata Internazionale per la Sicurezza in Rete

Anche quest’anno, l’8 febbraio si è celebrato in tutto il mondo,  il Safer Internet Day, ovvero la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea.

Non potevamo quindi chiedere ad Angela Saccà, responsabile dei percorsi di media education per genitori presso Tice, di descriverci i principali potenziali rischi che potrebbe correre un bambino o un adolescente con un utilizzo improprio di Internet. Se vuoi saperne di più…continua a leggere!

Ma perchè questa giornata?

La rivoluzione digitale ha prodotto profondi cambiamenti nella vita di adulti e bambini, permettendoci in modo economico e veloce di accedere alla Rete tramite diversi strumenti digitali (Smartphone, Tablet, Computer) che sono oggigiorno alla portata di tutti.
La Rete, da una parte, è sicuramente il motore di grandi cambiamenti; dall’altra, ci espone a diversi pericoli che possono mutare con l’età.
Oggi sempre più bambini e adolescenti accedono alla Rete tramite l’uso di diversi strumenti digitali, prima ancora di aver conseguito tutte le necessarie competenze per utilizzarli in modo adeguato. Proprio per questo è fondamentale che gli adulti di riferimento, in particolar modo i genitori, li accompagnino e li supportino in questo processo di utilizzo offrendo loro un modello di comportamento e condividendo esperienze ed attività legate al ricchissimo mondo che è il Wo

Ma quali sono i rischi a cui i ragazzi di oggi sono più esposti? Vediamoli insieme.

Internet Addiction

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Internet Addiction, ovvero un uso eccessivo della rete e dei dispositivi connessi. La necessità di essere costantemente connessi interferisce con la vita reale tanto da voler trascorrere un tempo sempre maggiore online per ottenere soddisfazione. Inoltre, solitamente a questa necessità si affianca la mancanza di interesse verso altro e agitazione, ansia, depressione, pensieri ossessivi in caso di mancato accesso alla rete. 

Cyberbullismo

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Il Cyberbullismo, detto anche “bullismo elettronico” è una forma di prepotenza virtuale attuata attraverso l’uso dei nuovi media. Come il bullismo tradizionale è una forma di prevaricazione e di oppressione reiterata nel tempo, da una persona o da un gruppo di persone più potenti nei confronti di un’altra percepita come più debole.

Hikikomori

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Tradotto con isolamento sociale si tratta di un fenomeno caratterizzato principalmente da ritiro sociale, una volontaria reclusione dal mondo esterno, isolamento e rifiuto totale per ogni forma di relazione. Tale condotta è principalmente adottata da giovani, e giovanissimi, i quali tendono a stare in disparte trascorrendo la loro quotidianità all’interno di una stanza. Si rifiutano di uscire, di vedere gente e di avere rapporti sociali. In quella stanza leggono, disegnano, dormono, giocano con i videogiochi e navigano su Internet, ma soprattutto proteggono loro stessi dal giudizio del mondo esterno.

Nomofobia

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Con il termine nomofobia, si indica la sofferenza legata al non avere il telefono cellulare a portata di mano e alla paura di perderlo, paura di non essere online e rintracciabili.
Una delle caratteristiche della nomofobia è proprio quella sensazione di panico che coglie all’idea di non essere rintracciabili. Si accompagna a questo, la necessità di un costante aggiornamento sulle informazioni condivise dagli altri e la consultazione del telefono in ogni momento e in ogni luogo.

Adescamento

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L’adescamento online, è un processo manipolativo e pianificato, nato col tentativo da parte di un soggetto adulto, di avvicinare un bambino o un adolescente per assecondare i propri obiettivi sessuali. Attraverso un rapporto di cura e attenzione, l’adulto conquista la fiducia  del minore, il quale ignaro che al dirà dello schermo a parlare sia un adulto, supera le sue resistenze emotive, e instaura una relazione intima o sessualizzata.

Accesso a Fake News

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Le Fake news, ovvero le notizie false che vengono diffuse deliberatamente. Diversamente dalle notizie o dai report classici che hanno l’obiettivo di informare, le fake news vogliono manipolare l’opinione pubblica e scatenare emozioni come la paura e l’insicurezza per causare deliberatamente danni e preoccupazioni. 

Accesso al Deep Web

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Il Deep web, ovvero l’insieme di contenuti presenti sul web non indicizzati dai più noti motori di ricerca. Si tratta di un mondo “nascosto” in cui circolano contenuti non di facile comprensione o gestione soprattutto per i più piccoli come contenuti illegali (pornografia e droga) e contenuti censurati.

Hate speech (discorsi di odio)

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Con il termine Hate speech, si indica, letteralmente, un discorso d’odio. Si tratta di discorsi contenente insulti, offese, minacce, linguaggi discriminatori rivolti ad una persona o un gruppo. Solitamente questi discorsi hanno l’obiettivo di contrastare la diversità discriminando la razza, la religione, l’origine etnica, l’origine nazionale, il sesso, la disabilità, l’orientamento sessuale o l’identità di genere.

Questi sono solo alcuni dei rischi possibili di un accesso non consapevole e informato alla Rete: rappresentano ad oggi quelli che si sono divulgati notevolmente destando particolare preoccupazione, non sono lei genitori, ma anche il professionisti e ricercatori che ogni giorno approfondiscono tale tema formulando delle possibili modalità per contenere gli effetti negati e favorire le modalità adeguate di accesso alla Rete. 

Cosa può fare un genitore per affrontare questi rischi?

Scarica il nostro poster: potrai usarlo per parlare con tuo figlio!

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Ecco i nostri consigli.

  • Controlla

Tieni i dispositivi (computer, Playstation, Wii) in un’area comune dove hai la possibilità di osservare le modalità di utilizzo. Verifica ogni giorno o ogni settimana quanto tempo ha trascorso online. Alcuni dispositivi registrano questo dato ed è importante monitorarlo per non sforare il tempo quotidiano suggerito dall’Associazione Italia Pediatria. 

  • Condividi

Trascorri del tempo con tuo figlio o tua figlia online. Sii curioso di quello che fa, ascoltalo parlare del suo gioco preferito, del video che gli hanno condiviso i suoi amici su whatsapp e di come si diverte a chattare su Minecraft. Condividi giochi, passatempi, interessi online. Sarà più probabile che in caso di necessità si confronti con te, senza vederti solo come “chi gli impedisce di ….”.

  • Insegna

Insegna a tuo figlio l’importanza di discriminare le informazioni personali da riferire e verifica insieme a lui la sicurezza delle password utilizzate. Come gli hai insegnato ad attraversare la strada per evitare di venire investiti, guidalo per mano nell’utilizzo di uno strumento che ha sicuramente molte potenzialità. 

  • Parlatene

Crea dei momenti in cui condividi le informazioni sui possibili rischi online. Cercate insieme le informazioni sui possibili rischi di un utilizzo inadeguato di Internet, esplicitando come preferiresti che si comportasse di fronte a determinate situazioni. Nel farlo, usa parole semplici, chiare, specificando le regole che desideri vengano rispettate in un contesto relazionale di accoglienza e confronto. Se condividerà con te il valore di queste regole, sarà più probabile che le rispetterà. 

Vuoi leggere l'articolo di Clara Cavallini, psicologa di Tice, pubblicato sulla rivista scientifica Media Education?

Angela Saccà | Coordinatore sede Tice Kids Piacenza

Angela Saccà

Psicologa, Master ABA, Dottoranda in Psicologia

Dopo la laurea in Psicologia e il Master in Analisi Applicata del Comportamento (ABA), si occupa di interventi cognitivo-comportamentali con bambini che presentano Bisogni Educativi Speciali e di percorsi di media education con genitori.

Se hai delle domande, scrivi a Angela Saccà

Dott.ssa Iris Pelizzoni

Sono Iris Pelizzoni, mi sono laureata in psicologia con una tesi sperimentale sull’applicazione dei principi ABA allo sport. Dopo la laurea, ho iniziato il tirocinio Post Lauream a Tice e grazie alla Prof.ssa Cavallini, ho potuto visitare la Morningside Academy di Seattle. Tornata in Italia ho conseguito il Master in Analisi Applicata del Comportamento (A.B.A.) e ho iniziato il dottorato di ricerca in psicologia, studiando le strategie comportamentali per l’acquisizione e il potenziamento delle abilità di studio con bambini DSA. Mi occupo di pianificazione e intervento di interventi cognitivo e comportamentali con bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni con difficoltà scolastiche, emotive e comportamentali e di percorsi di parent training e teacher traininig.